« Un mito »

12 settembre 2006 @ 09:46

Elio

« Miceti »

29 luglio 2006 @ 16:11 Gli hobbit hanno per i funghi una passione travolgente, pi

Adoro i vecchi amici di mio padre, specie quando si presentano con questi regalini

Un piatto colmo di porcini

« Amarcord »

10 luglio 2006 @ 20:06

Io mi ricordo…

… mi ricordo le squadre dei convocati fissi, della formazione inamovibile.

… mi ricordo le squadre dei lama.

… mi ricordo le squadre dei dualismi e delle staffette, megliounomegliolaltromaperchènoninsieme?

… mi ricordo le squadre dei so’ più hommo io de tutti voi messi insieme .

… mi ricordo delle squadre legate ai piedi del salvator della patria di turno.

Ho visto…

… ho visto convocare gente che manco li cani. Grosso? Vorrai mica portarti Grosso ai mondiali? Due anni fa giocava in C2!

… ho visto una squadra che ha fatto giocare 20 giocatori, son rimasti fuori i portieri perchè non si poteva proprio.

… ho visto una squadra che ha fatto segnare 10 giocatori diversi (rigori esclusi). La doppietta l’hanno fatta solo la punta ufficiale e il difensore più improbabile.

… ho visto lasciare fuori chi doveva stare fuori.

… ho visto i salvatori della patria fare il proprio lavoro onesto e salutare quando era ora.

… ho visto una squadra con campioni, con campioni a mezzo servizio, con illustri sconosciuti risalire la china fino ad arrivare in cima.

Ho visto come era diversa dalle squadre che sono venute prima. ho visto che meritava. Ha meritato. Ha vinto, eclissando gli anni dellle stelle calcistiche con l’umiltà.

Una vittoria così vale doppio. Grazie ragazzi. Potrò dire “io c’ero!”

« Son tutte belle le lingue del mondo »

6 luglio 2006 @ 09:52

Gli inglesi sono i più misurati, niente strida epocali ma una affermazione perentoria (It’s in! It’s Grosso! It’s Italy!)

Gli olandesi sono già più agitati. Qualcuno li aveva scambiati per crucchi, ma si capisce dall’esultanza che non sono tedeschi.

Gli arabi, senza parole. Grosso, goool! Allah! Allah! Allah! Allah! Allah!

E adesso passiamo alle cose tragiche, cioè i sudamericani e dintorni.

I portoghesi: magia di Gilardiñu! Basta una dieresi per elevarci al rango dei brasileiri.

Gli argentini, come ospite Maradona. El golasso de Italia!

I brasiliani usano le dieresi meglio dei protoghesi: Tocci, Jilarginu, Deu Pieru, Grossu, Canavaru.

Il gran finale con “La sexta”, emittente spagnola. E’ lunga ma nel val la pena! Al primo il telecronista ripete la parola gol per almeno trenta volte. Al secondo si mette direttamente ad ululare come un Navajo sul piede di guerra.

E senza commento… I crucchi

Grazie a it.sport.calcio.fiorentina

« Home »

16 giugno 2006 @ 19:51

Casa mia vista da molto in alto

Note. Di verde in giro ce n’è ancora. Tolto dietro dove hanno fatto la zona industriale di Barzanò.

Il tizio in basso a destra ha una piscina. E’ più grande di casa mia. L’ho misurata. (14mt vs. 12mt e qualcosa)

« Train Damage »

19 maggio 2006 @ 14:28

Il post dell’elfo mi ha stimolato dolci ricordi sulle mie avventure da cliente Trenitalia.

Il mio clientelarismo è di tipo pendolare, non viaggiatore da lunghe distanze.

A guardarlo da fuori il mio treno-pendolare non gli dai neanche il gravemente insufficiente d’incoraggiamento. E’ un locomotore ALn 668. Gli ultimi esemplari li hanno fatti nell ’83. Per cui ha minimo minimo 20 anni. portati vuoi bene, ma sempre 20 anni.

Bisogna saper scegliere accuratamente il posto a sedere. Ci sono certi finestrini che non possono essere aperti, il flusso aerodinamico porta dentro direttamente lo scarico del diesel.
20 anni fa il concetto di pm10 e multijet era un filo futuristico. Infatti il locomotore fuma come un turco senza la catalitica. Inutile che vi spieghi l’estivo dilemma di morire per ipertermia o morire per le esalazioni del motore.
Ma queste sono cose che si imparano ad evitare col tempo e l’esperienza.

Bisogna anche sapere che è un treno particolarmente frequentato da studenti delle superiori, almeno in certi orari.
La bella gioventù? Stoca$$o! La bella gioventù fa sempre un tale casino che se non hai il mal di testa te lo fa venire, e se ce l’hai ti porta rapidamente all’esaurimento nervoso.
Senza contare il richio di beccarsi una portata in faccia, una pedata negli stinchi (avete mai visto un 15enne che guarda dove va?), una cartellata, una pallina di carta sparata da una penna bic che era destinata a qualcun’altro.
Qui ti accorgi che in fondo i giovani d’oggi sono sempre tutti uguali, anche se potrebbe non sembrare.
Per fortuna sono abitudinari: hanno i loro trend-setter che stabiliscono qual’è il vagone-giovane ad inizio anno e non lo cambiano più. Se ti senti nostalgico o se hai bisogno di pace sai sempre dove (non) andare.

Però il besanino (nickname) ti stupisce quando meno te lo aspettti. Credo per un errore burocratico siamo stati i primi in lombardia ad avere l’aria condizionata. Non su tutti i vagoni, beninteso, bisogna sapere osservare il tetto.
C’era un periodo in cui i miei amici arrivavano al collasso dal caldo ed io invece fresco come una rosa.
Allora era la meritata vendetta contro chi l’aveva sempre definito rottame. “quel coso ha l’aria condizionata? ma come c@$$o è possibile?“. La vendetta dei deboli e degli oppressi.

Un altro suo punto a favore è una regolarità eccellente. Ricordo rari ritardi e mi ha lasciato a piedi solo due volte. Fra l’altro sempre alla stessa stazione, Triuggio Ponte-Albiate (no, Ermà, non li ho generati, esistono).
Una volta la combo 28°C-peso eccessivo-AC a manetta ha sovraccaricato il motore, che a un certo punto (giustamente IMHO) ha rifiutato di proseguire ed è entrato in agitazione sindacale irreversibile.
Un’altra volta un botto senza apparente motivo. Mi ricordo bene la voce funerea del capotreno: “Signori, questo treno non ripartirà più“.

Altra sua simpatica caratteristica è che la velocità di crociera ridotta ti permette di ammirare la verde campagna lombarda oggetto del tragitto. Con sommo piacere ho notato che ultimamente nei campi intorno a Buttafava (si, esiste una stazione chiamata Buttafava) sono ricomparse le lepri.
L’unica nota stonata è la zona residenziale “in” dopo Carate. Provate voi a tornare a casa stanchi, dopo ore di lavoro senza Aria Condizionata (quando la accendete? Fra un mese?!?!? ma vi drogate?!?!?), l’AC del treno è rotta (non è sempre festa…) e vedete il magnate Caratese che sguazza nella piscina che sta dentro al giardino della sua villa da un milione di euro.
E una cosa che rovina la giornata (oltre che far venire pensieri nostalgico-comunisti).

Purtroppo la regione Lombardia ha deliberato che una locomotiva a gasolio degli anni ’80 non è degna della regione più ricca d’Italia.
Nel giro di un paio d’anni (cioè 4 o 5, forse) verrà pensionata e rimodernata. Mi manchi già, dear besanino.

« La linea invisibile »

21 aprile 2006 @ 13:51

Quella che divide chi ha i ricordi del militare e chi invece non li avrà

« Segnali di primavera (1) »

19 aprile 2006 @ 20:02

L’odore dell’asfalto bagnato

La pioggia con il sole

« Problema logico-acquatico-matematico »

31 marzo 2006 @ 23:14

Problema: in una piscina ci sono 7 corsie così suddivise:

  • N° 1 corsia riservata ad un corso, occupata da 2 natanti
  • N° 2 corsie per nuotatori veloci, occupate da 6 schizzati equamente distribuiti
  • N° 4 corsie occupate da vari omini che nuotano flemmatici

Domanda: perchè lo sborone rasato, col costume in vera pelle di squalo, gli occhialini modello Ian Thorpe XP e il chiudinaso in fibra di carbonio non se ne va nella corsia degli schizzati invece di stare nella tua (dove stai nuotando flemmatico), schizzandoti acqua in faccia, sorpassandoti a destra e guardandoti male se non nuoti veloce come lui?

Risposta: la prossima volta che vai in piscina ricordati di portare 2 bombe di profondità e/o 2 siluri a molla e/o una pratica confezione di meduse liofilizzate.

« Cominciamo bene.. »

24 marzo 2006 @ 11:30

Scenario: ore 07.15, della mattina, gerry assonnato sgranocchia il suo biscotto della colazione

Mamma: 27 anni… alla tua età io avevo già due figli!