Nel 2004 lo studio Gonzo se n’è uscito con questa rivisitazione del romanzo di Dumas.

La storia è un classico, forse il must per quanto riguarda il filone “vendette”. Su questo sono andati sul sicuro.

Invece hanno giocato ancora sullo sperimentale per quanto riguarda il comparto grafico.
In pratica hanno colorato molte parti con il computer, applicando dei fondali che rimanevano fissi rispetto all’inquadratura.

Spiegato a parole non rende molto l’idea. L’effetto che da, considerato anche che hanno scelto dei pattern parecchio “acidi”, è di un trip da LSD (Almeno credo, questa esperienza ancora mi manca).

L’anime è ambientato tra le colonie spaziali e una Parigi aristocratica, corrotta e classista. L’espediente dei fondali rende bene il clima festaiolo, confusionario ed esibizionista, teso a nascondere il nulla dietro la mondanità.
La collocazione temporale riprende un tema tanto caro allo studio Gonzo, la fusione tra moderno è antico. Elementi retrò come balli, carrozze, cavalli e duelli si mischiano a astronavi, malattie spaziali e elementi architettonici futuribili.

Veniamo alle note dolenti. La trama non sono riuscito ad approfondirla. Ho visto solo 8 episodi subbati da ack.it. Poi è successa una cosa strana, cioè i diritti per l’Italia sono stati comprati da Yamato Video.
La Yamato ha sempre avuto un catalogo di vecchie glorie, Nadia (il mistero della pietra azzurra), Orange Road (è quasi magia Jonny), City Hunter erano i titoli più recenti… Che si mettano a proporre anime dell’anno scorso è una novità assoluta.
L’altra nota dolente è che Yamato non è famosa per tempi brevi.
Per cui il giudizio è rimandato a quando avremo una bella edizione italiana (1/2/n anni?)