« Quelli che… l'ascensore »

23 giugno 2005 @ 15:17

– Quelli che… piazzano la borsa, lo zaino, la 24 ore, il loro culone davanti alla fotocellula… la porta si chiude a metà. la porta si riapre. Allora spostano la borsa, lo zaino, la 24 ore o il culone di 1/2 centimero. Aspettano 2 secondi e poi lo rimettono dov’era. La porta si chiude, la porta si apre. Si rispostano di 1/2 cm, ritornano dov’erano prima… ad libitum. Finchè qualcuno non si incazza e li pala alla parete di fondo.

– Quelli che… (specialmente ragazze, di solito in 2) entrano al piano terra
A) (entra, clicca il 3°)
B) No, scema! noi dobbiamo andare all’1°! (Clicca il 2°)
B) Ops! (Riclicca 1°)
Te devi andare al 4° e ti tocca farteli tutti.

– Quelli che… naturalmente fuori dal 2° e 3° piano è pieno di gente, che ad ogni fermata ti guarda tipo “ti piacciono le lucine colorate che hai schiacciato tutti tasti?”

– Quelli che… devono andare al 4°, l’ascensore si ferma all’1° per far salire qualcuno ma loro non guardano mai il display. Scendono decisi, ma non riconoscono il paesaggio. Allora si bloccano stupiti come se l’ascensore li avesse vomitati in un’altra dimensione. A questo punto:

       
  • Alcuni fanni finta di niente e si allontanano. Ci metteranno 20 minuti per capire dove sono e decideranno di farsi i restanti tre piani a piedi. Moriranno d’infarto tra il 2° ed il 3°
  •    

  • Alcuni si girano, bestemmiano contro tutti quelli che hanno avuto a che fare con l’ascensore. Da quello che l’ha progettato ai muratori che lo hanno installato, passando per l’inventore originale. Cercano di rientrare ma hanno perso l’attimo. La porta si richiude e li affetta
  •    

  • Altri si convincono davvero di essere in un’altra dimensione. Si siedono e piangono

– Quelli che… Arrivati davanti ad un’ascensore schiacciano tutti i pulsanti che trovano, perchè sono convinti che schiacciando tutto arriva prima. Pirla! Serve solo a far fare una fermata in più a quelli che non vanno nella tua direzione!

– Quelli che…
A) (click, click) Hey, ma perchè ci sono delle serrature al posto dei tasti? (ri-click, tentano di infilare il dito nella serratura, tentano con le chiavi di casa, cliccano da parte al bottone sperando che funzioni…)
IO) (compassionevole) Scusa, questo ascensore è riservato ai dipendenti, serve la chiave
A) Ah! Ma te ce l’hai la chiave! Mi manderesti cortesemente al 2°?
IO) (Ma anche no!) Veramente non posso, al 2° l’ascensore si apre direttamente nel magazzino della biblioteca. E lì ci possono entrare solo le persone autorizzate (metti in moto i criceti, che forse capisci perchè serve la chiave…)
A) Ma proprio non puoi?
IO) (morti, i criceti..) vabbè… (Click. Esco. L’ho mandato al -1. Tre piani a piedi gli schiariranno le idee)

– Quelli che… (specie ragazze, di solito in due o più) fuori dall’ascensore stavano parlando dei ca##i loro, entrando non si fermano. Così ti spiattellano tutto della borsetta caruccia, dell’esame, della trombata che si sono fatte (o non fatte) la sera prima. Ho visto gente scendere solo perchè doveva sapere se alla fine Tizi gliele ha messe le corna a Massi.

– Quelli che… Cliccano. L’ascensore non arriva entro due secondi. Cambiano ascensore. Ri-cliccano. Ri-attendono due secondi. Ri-cambiano ascensore… Passano la loro giornata aspettando Godot che sta dentro l’ascensore.
Se ogni tanto ti capita che le porte si aprano e non ci sia nessuno fuori, quasi sicuramente sei inciampato in uno di questi tizi.

« Winning a battle, losing the war »

22 giugno 2005 @ 17:00

Ho letto il post dell’Elfo malefico, ho letto l’articolo da lui linkato.

Onestamente, il commento di Pera

Il fenomeno chiamato risveglio religioso, richiesta di fede e di valori, ha già giocato un ruolo nelle elezioni americane e può giocarlo anche nei paesi europei, Italia compresa

al massimo può far ridere.

Premetto che sono Cristiano, e anche Cattolico (buono non direi, sono andato a votare).

Il risveglio Cattolico/religioso è fondamentalmente passivo. Quando c’è da non fare qualcosa i Cattolici sono sveglissimi. Finchè non gli costa niente (anzi, gli permette di andare al mare) sembrano fatti di caffè. Ma quando c’è da pagare si riaddormentano tutti come ghiri.

Io vivo in un paesello di poche (~1500) anime. Il parroco che ho sarà il mio ultimo parroco. Quando se ne andrà verremo fagocitati dal paesello vicino. 24 nuovi preti ordinati, quanti ne moriranno quest’anno? Basta farsi un giro per le parrocchie, per le cappelle degli ospedali, per i santuari. I capelli bianchi abbondano. Conventi che chiudono, suore che si agreggano per trovare un po’ di compagnia. E in Germania ho sentito che se la passano uguale.

Io questo trionfalismo non lo capisco. Hanno fatto (?) rimanere a casa le persone per boicottare questo referendum, hanno vinto la loro battaglia per l’ortodossia. Ma il progresso li sta falcidiando, ne mina le basi, la struttura del culto cade sotto il peso di un popolo credente che è solo quantità.

Come se Dio esistesse o come se Dio non esistesse… io direi che piuttosto devono preoccuparsi se esisteranno ancora loro, fra qualche anno.

« Capisci di essere un geek… »

21 giugno 2005 @ 16:23

Capisci di essere un geek la mattina a colazione.
Quando, osservando la tua collega che raccoglie le briciole nel tovagliolo mentre il tuo collega sbriciola il cornetto sul tavolino del bar per poi pulire tutto, ti metti a dissertare sul fatto che lei usa una strategia think-first mentre lui adotta un approccio solve-after.

Oppure quando, dissertando sul fatto che un DB restituisce tuple bidimensionali, vi immaginate la possibilità di creare tuple 3D. E immediatamente le battezzate “tuple di Rubik” (© Aresio) (*).

Oppure capitando su thinkgeek.
Si può resistere all’orologio che segna l’ora in binario, alla videocamera semovente per spiare negli uffici ed anche ai timbri da vero BOFH
Ma la maglietta “there’s no place like 127.0.0.1” la voglio. Subito!

(*) Non hai capito niente? Beh, dopotutto ci sono solo 10 tipi di persone al mondo, quelli che capiscono il binario e quelli che non lo capiscono…

« Italia, terra di santi, navigatori ed H4| »

@ 09:14

La squadra del Politecnico di Milano ha vinto il capture the flag 2005, competizione di Hacking internazionale.

Organizzata da un professore italiano. Fuggito all’estero (no, non aveva rubato nessun numero di carta di credito :) ).

« referendum.exe has caused a fatal error and will be terminated »

15 giugno 2005 @ 21:35

I miei due cent sul referendum (copiato da un forum su cui l’ho originalmente postato)

Ho trovato questa bellissima pagina su wikipedia (purtroppo in inglese)

Quasi tutti gli stati presi in considerazione non hanno referendum abrogativi come il nostro.
I referendum sono per lo più votati sulle modifiche alla costituzione, per le quali la consultazione popolare è obbligatoria.
Quasi nessuno permette di abrogare leggi via referendum.

In compenso molti stimano il voto popolare come voce del popolo, da tenere in debita considerazione.

In Canada fanno i referendum sulle modifiche alla costituzione anche se non sono obbligatori.

In Svezia ci sono referendum abrogativi e consultivi. Quelli abrogativi non sono mai stati usati, invece quelli consultivi si.

In Svizzera ne fanno una barca, ma sono quasi tutti consultivi. Ma io gli svizzeri li adoro

The possibility of facultative referendums forces the parliament to search for a compromise between the major interest groups. In many cases, the mere threat of a facultative referendum or of an initiative is enough to make the parliament adjust a law.
La possibilità di un referendum facoltativo forza il parlamento a cercare un compromesso tra gli interessi dei gruppi più importanti. In molti casi, il solo spauracchio di un referendum facoltativo o la sua proposizione è abbastanza per far cambiare la legge al parlamento

In pratica siamo gli unici ad avere la possibilità di abrogare leggi via referendum. Ma probabilmente siamo anche gli unici a non crederci più.
In altri stati il parere del cittadino è chiesto e rispettato, al punto da tenerne conto persino quando non è vincolante.

Altro link: Initiative & Referendum Institute Europe

« It can't happen here »

10 giugno 2005 @ 13:46

Qui non può succedere. Siamo un’Europa libera e democratica. Qui non può succedere. O no?

PS: ma per i vertici i dipendenti sono felici.

« Software di m***a »

@ 11:32

Se Opera, Firefox, Safari e Konqueror sono tutti conconcordi nell’interpretare una pagina in un modo, perchè tu, fetenzia made in redmond, devi mettere 40px di margine sopra ogni fo****a immagine?

« Bibliomania »

9 giugno 2005 @ 10:18

Rimango sempre del parere che le catene di S. Antonio non mi piacciono, ma anche per i libri posso fare un’eccezione.

Libri che possiedo nella mia biblioteca, e genere:
Pochi pochissimi. Sono un topo di biblioteca, mi piace girovagare per i locali pubblici che i comuni brianzoli mettono a disposizione. Di mio ho qualche libro di Benni, naturalmente Tolkien, la saga di Harry Potter e qualche classico che ogni tanto va sfogliato

Ultimo libro che ho comprato:
Non mi ricordo. Facciamo l’ultimo libro che ho preso in biblioteca. B.Akunin (Grigori Tchkhartichvil) – Pelagija e il gallo rosso, protagonista una suora russa che ha l’hobby delle investigazioni private. Molto carino, fa parte di una trilogia e credo che recupererò anche gli altri due.

Libro che sto leggendo ora:
Atzeni/Ceri/Paraboschi/Torlone. Basi di dati – Modelli e linguaggi di interrogazione. Una lettura di puro svago ^^
NB: attendo il prossimo Harry Potter.

Tre libri che consiglio ad altri blogger, e perché:
Tre? Voi siste matti! Tralascio Tolkien che ci ha già pensato l’elfo.

  • Paulo Cohelo – Il manuale del guerriero della luce. Perchè ti costringe sempre a porti delle domande
  • Stefano Benni – Il bar sotto il mare.

    Al film del martedì (i sette samurai, NdGerry) c’era un pubblico misto. Gli intellettuali della zona, e anche molti salumieri e commercianti, perché era girata la voce che il film si chiamava “i sette salumai”, vita amore e morte nel sordido mondo dei prosciutti.
    Quando Bigattone vide di nuovo i giapponesi, si lamentò perché non lo avevano avvertito di riportare lo schioppo. Inizialmente la spaccatura in sala fu netta. Dalla fila dei salumieri volavano pernacchie come sciabolate e da quella degli intellettuali dei “Zitti!” astiosi. Poi, poco alla volta, il film conquistò tutti. Finì con il pubblico in piedi a roteare sedie e a incitare Toshiro Mifune. Seguirono due mesi di giapponesizzazione della zona. Tutte le volte che si andava a comprare un etto di mortadella i salumieri si esibivano in numeri di spada con l’urlo e ce n’era uno, Maramotti, che cambiò il nome in Maramoto e obbligò la moglie a mangiar polenta con i bacchettini.

    *ROTFL*

  • Antoine de Saint-Exupéry – Il piccolo principe. Ci guadagnate il colore del grano, non vi basta?

Il testimone lo passo a
Sono sempre meno…
Il Sambo
La ragazza blu
Beppe grillo, prima o poi mi cagherà….. ^^

« Referendum »

6 giugno 2005 @ 11:05

I fautori dell’astensione, e non più del No, perché ormai le percentuali di votanti sono troppo basse, battono sull’ignoranza del corpo elettorale, come se per votare dovessimo essere tutti ginecologi.

Io non ho voglia di avere qualcuno che mi dice se mi merito di fare l’elettore, ho dei dubbi, e i miei dubbi li preferisco ai dogmi degli altri.

Quoto sempre, quoto tutto.

« Otomo's Back »

2 giugno 2005 @ 10:33

Da questo week-end, in pochi e selezionati, cinemas italici il nuovo film di Otomo: Steamboy

Add-on: incredibbboli, ne parla anche repubblica

Intanto scopro che il MoMa di new york dedicherĂ  una mostra a Hayao Miyazaki and Isao Takahata: Masters of Animation

La locandina di steamboy