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14 novembre 2006 @ 16:46

L’idea

Tempo fa ha fatto un certo rumore una direttiva europea sulle biblioteche. In sostanza si tratta di una direttiva tesa a riconoscere un certo ritorno per gli autori i cui libri fossero in libero prestito nelle biblioteche.
L’idea è molto semplice: per il diritto d’autore un’opera non può essere diffusa senza il consenso dell’autore, e anche in questi casi andrebbe distribuita secondo le modalità che l’autore decide.

Le biblioteche allo stato attuale delle cose ignorano questo semplice principio, in quanto non chiedono a nessuno il permesso.

E’ inutile stare a dire quanto le biblioteche abbiano un ruolo primario nella diffusione della cultura, per cui non è nemmeno pensabile l’idea di abolire questo privilegio.

Per cui qualche illuminato ha pensato bene di attaccare da un’altra parte, se non puoi levarlo allora pretendi che sia pagato un obolo agli autori per “ricompensarli”. La cosa è molto simile alla tassa SIAE sui supporti vergini.

La direttiva

Non so se sapete cosa sia una direttiva europea. Una direttiva è il modo che ha l’UE per legiferare in europa.

In generale la direttiva fissa i punti che poi le singole nazioni devono tramutare in leggi. La direttiva di solito non ha nessun valore legale in se, ma obbliga i governi a promulgare delle leggi che abbiano valore nei singoli stati (il termine tecnico è recepire).

Indicibili punizioni si abbattono su coloro che non lo fanno, di solito sotto forma di sanzioni economiche. Nel nostro caso le punizioni si sono materializzate in una procedura di infrazione, che è già stata avviata in quanto noi ancora non abbiamo fatto niente per recepire questa direttiva.

Per cui bisogna trarre delle conclusioni:

  1. la colpa non è al 100% dei nostri politici, la direttiva è europea
  2. è abbastanza inutile chiedere loro di ignorarla, perchè se lo fanno si prenderanno un multone dall’UE e saran solo soldi pubblici in più che se ne vanno
  3. mi piacerebbe riuscire a sapere chi ha iniziato tutto questo (giusto per ricordarmelo poi se dovessi trovarmelo davanti in cabina elettorale) ma purtroppo credo che sarà un’utopia.

Il punto

Secondo l’associazione italiana biblioteche in finanziaria quest’anno sono stanziati 3.000.000 Euro per un fondo a copertura di queste royalties. In pratica ci si adegua per evitare il multone.

in the end

Il prestito in biblioteca diventa a pagamento? No, apparentemente. Il governo mette i soldi e tutto va avanti come prima. Senonchè:

  1. i 3.000.000 Euro son soldi delle tasse. Per cui nostri.
  2. tutto questo significa che quest’anno le biblioteche avranno 3M euro in meno da spendere (oppure avrebbero potuto avere 3M di Euro in più, dipende dai punti di vista) con conseguente calo della qualità
  3. adesso abbiamo il problema di chiederci a chi finiranno quei 3M di euro.

Link utili

Il sito non pago di leggere, rete di biblioteche che si oppongono alla direttiva.
Il sito dell’associazione italiana biblioteche
Articolo su Punto informatico.

NB: questo post è stato autoquotato da un forum.

Un commento a “La finaziaria, la biblioteca ed il prestito a pagamento”

  1. Brain ha detto:
    15 novembre 2006 alle 11:54

    Grazie della segnalazione, ignoravo il tutto, pur lavorando a stretto contatto con una Biblioteca cartacea.

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