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11 luglio 2005 @ 21:35

Cosa serve per fare un corto di animazione di circa 25 min., ambientato tra la terra e lo spazio, con robottoni e alieni? Secondo Makoto Shinkai (ex programmatore di giochi 3D) bastano:

  • 1 Apple G4 @400MHz
  • Photoshop 5.0
  • AfterEffects 4.1
  • LightWave 3D 6.5
  • Pinnacle Commotion 3.1

Questi i mezzi tecnici che gli sono bastati per realizzare Hoshi no Koe (AKA voices of a distant star, AKA la voce delle stelle).

Shinkai è un’animatore free lance. Il corto lei e il suo gatto ottiene un discreto successo nei festival indie in cui è presentato, per cui decide di abbandonare il lavoro per dedicarsi al progetto Hoshi no koe.

Il suo one-man-anime fa notizia. Alle prime apparizioni stupisce che una sola persona sia riuscita a raggiungere un risultato di questo tipo. Le premesse per innescare un passaparola fra appassioni ci sono tutte. Mr. Shinkai inizia a farsi un nome, pur non avendo un grosso studio alle spalle.

Basterebbe la particolarità della genesi del prodotto per giustificarne la visione. Per fortuna non c’è solo quella a sostenerlo. Shinkai si rivela infatti anche un discreto sceneggiatore e regista.
La storia è un classico, Noboru e Mikako vengono divisi dalla guerra scoppiata fra i terrestri e una non meglio specificata civiltà aliena. Da notare che, in puro Japan style, è lei a partire per il fronte lasciando lui a casa a svernare :)
I due amanti vengono divisi da un mare infinito di spazio, che diventa anche tempo (ma come direbbe Einstein, in fondo sono la stessa cosa). Li tiene legati un esile filo: le mail che si scambiano via cellulare. Basteranno?
Anche se dura solo 25 minuti il tempo è più che sufficiente per dare uno spessore ai due protagonisti. Probabilmente l’autore ha fatto bene a non inserire altri personaggi concentrandosi sui due.

Tecnicamente non è perfetto, lo diventa se si pensa che un’opera artigianale. In quest’ottica va oltre le aspettative.

Probabilmente non entrerà nella storia, tuttavia è molto piacevole a vedersi. Inoltre credo che merita di essere ricordato per il suo spirito indie e soprattutto perchè è un’avanguardia di un movimento che potrebbe rivelarsi molto importante in futuro. Farsi un anime in casa non è più un’utopia. Studi indipendenti hanno i mezzi per creare buone cose senza aver bisogno di investimenti ingenti.

In Italia il DVD lo edita la D/Visual. Lo edita è sempre una parola grossa, doveva uscire un anno fa ma di rinvio in rinvio siamo arrivati a luglio 2005. Sembra la volta buona.
D/visual si fa pagare bene. 20 Euro per 25 minuti di animazione sono tutto tranne che economici. Di buono c’è che nel DVD ci sono un paio di bonus interessanti. Il primo corto di Shinkai (lei e il suo gatto), un’intervista con l’autore è un volumetto di discrete dimensioni (52 pagine).

Links vari:

un posto promesso in gioventù

L’opera seconda di Shinkai è invece un OAV un pelo più lungo (1H e 20 circa), il titolo è uno a scelta fra Beyond The Clouds, The Promised Place e The Place Promised In Our Early Days. Il buon Makoto (pur avendo ora a disposizione un budget e dei collaboratori) cerca di rimanere fedele alla sua linea. Rimanere nell’artigianato e cercare di coinvolgere nel progetto poche persone. Il tutto per cercare di avere un’approccio diverso da quello di un grosso studio di produzione.

Difficile giudicare l’opera seconda, le aspettative intorno a questo titolo sono cresciute mano a mano che la popolarità di Hoshi no koe cresceva. Doveva essere un’opera da 50 minuti, è stata allungata e posticipata numerose volte.

Dopo una guerra il Giappone è diviso in due, lo stato a nord costruisce una gigantesca torre dagli scopi misteriosi. I quindicenni Hiroki e Takuya ( residenti al sud đŸ˜€ ) si mettono in testa di costruire un’aereo per raggiungere la torre. Il tutto verrà stravolto dalla loro compagna di classe Sayuri, dalla guerra, dai complotti e dalla maledetta torre che incombe su di loro.
Il grosso errore di Shinkai è stato mettere troppa carne al fuoco. Molti fatti, molte persone, molte storie che avrebbero meritato più tempo per essere approfondite. Si esaurisce tutto senza scavare molto, lasciando parecchie lacune che tocca riempire di fantasia. E questo è un peccato.
Ha almeno il pregio di essere abbastanza coerente, non servono atti di fede per capirla.

Eppure nonostante una sceneggiatura non eccelsa riesce ad essere un discreto film. A tratti evidenzia una regia superba e visivamente è una vera gioia per gli occhi. Personalmente adoro il modo in cui l’autore sa giocare con la luce, riempiendo le inquadrature fino quasi a farla traboccare dallo schermo. Adoro anche gli onnipresenti paesaggi colmi di nuvole, che sono un po’ il suo marchio di fabbrica.

Insomma, lo promuovo anche se non a pieni voti. Merita sicuramente una visione e forse anche due.

Detta visione è fruibile tramite tre gruppi di subbers italici che lo hanno adattato: gli MT e l’accoppiata ANS / AnimeONE-ITA

Links vari:

Un commento a “Voci dalle stelle / un posto promesso in gioventù”

  1. Gilthas ha detto:
    11 luglio 2005 alle 20:01

    Troppo moderato nei giudizi, ciccio ;-P

    Gil/soprattutto su Voices, il secondo non l’ho visto =:-O

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