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16 marzo 2011 @ 18:29

Qualcuno mi ha corteggiato a lungo prima di riuscire a farmi compiere il grande salto, dopo avermi reclutato come checker mi hanno blandito finché alla fine ho ceduto ed ho accettato di provare a tradurre  una serie in italiano.

Approfitto dell’occasione per spiegare più in dettaglio cosa vuol dire fare fansub, per chi fosse interessato. Dedico l’articolo al Giappone, che in questi giorni non se la passa troppo bene (gambatte!)  e che così tante perle animate mi ha donato.

Nel post spiegherò solo come  funziona la traduzione, ci sono tanti altri aspetti (typesetting, karaoke, encoding, …) ma li conosco meno e penso siano marginali rispetto alla traduzione che è il vero core business del subber.

Il fansub (fan + subtitle) è un largo movimento di fan che spontaneamente traducono opere di fiction (generalmente televisive, ma anche film) in modo da permettere ai non madrelingua di seguirle.
Il subber lavora a uno script di sottotitoli, che poi vengono aggiunti al filmato (il quale quindi mantiene l’audio originale).

Breve e concentrata storia del fansub

Il fansub ha una storia ormai lunga, anche se per certi versi poco chiara. Secondo wikipedia è nata sull’onda dell’esplosione della produzione anime in Giappone negli anni ’80, come un modo di diffondere una cultura vittima della scarso interesse commerciale avvertito fuori dai confini nipponici.
Pare che la pratica sia partita soprattutto nei college statunitensi, dove si potevano trovare studenti giapponesi in grado di occuparsi della traduzione e di recuperare i materiali originali dal Giappone.
I primi fansub di opere giapponesi venivano prodotti su VHS artigianali, utilizzando titolatrici che sovraimprimevano i sottotitoli mentre si copiavano i nastri.

Il computer e internet hanno poi rivoluzionato il procedimento, adesso si recuperano i filmati in digitale e poi con software appositi si aggiungono i sottotitoli.

Il fansub nel tempo ha perso molta della sua natura divulgativa, tanto che la pratica si è diffusa anche a opere non Giapponesi. Molti si sono ritrovati a seguire telefilm americani sottotitolati solo per non aspettare la messa in onda nel nostro paese.

Come funziona un fansub

Vi spiego le cose che ho imparato traducendo i primi 5 episodi di un anime (Durarara), tanto per chi è curioso di sapere cosa vuol dire fare un fansub quanto per chi magari ne può ricavare qualche idea.
Fate finta che non sia pretenzioso  dare spiegazioni dopo solo 5 episodi tradotti, siccome sono niubbo forse posso capire meglio i problemi della niubbità e scrivere qualcosa che i traduttori scafati danno per scontato.

Sorvolerò sul perché fra i bazilioni di serie  disponibili ho deciso di buttarmi su Durarara che è, nell’ordine:

  1. piena di personaggi
  2. linguisticamente complicata da slang, doppi sensi e riferimenti alla cultura anime contemporanea
  3. fornita di dialoghi non  convenzionali come sessioni di chat

Traduzione dall’inglese

Il fansubber italiano normodotato ritraduce script inglesi, cioè prende il lavoro di traduzione fatto da gruppi americani o inglesi e lo ritraduce in italiano.
Questo vuol dire che si fa una traduzione di una traduzione. Naturalmente  non è proprio bellissimo dover tradurre di seconda mano senza capire (quasi) un H di ciò che viene detto in originale, ma questo è quello che passa il convento.
Se si hanno sottomano più versioni si può sfruttare il vantaggio e compararle. Questo aiuta quando ci sono passaggi di cui si dubita la correttezza in inglese, passaggi con un inglese ostico oppure in cui si usano giochi di parole ed espressioni gergali.
Secondo me il meglio sono tre versioni. Due sono un po’ poche, in certe situazioni si rischia di bloccarsi su passaggi difficili, quattro sono già troppe: si passa più tempo a controllare le versioni che a tradurre

Esistono anche rari (almeno in Italia) gruppi che possono permettersi un madrelingua che traduce direttamente dal Giapponese.

Scegliere traduzioni buone

Non tutti i gruppi inglesi traducono bene,  e te ne accorgi anche se non capisci l’originale.
Scegliere una buona traduzione inglese è un’impresa, spesso non si conoscono i gruppi da cui si parte e non si può vedere tutta la serie per giudicarla. Io mi sono basato su aniDB, un indice di fansub inglese che riporta il nome dei gruppi che fanno una certa serie con i voti degli utenti sulle release.
Il trucco è sempre lo stesso, non basta prendere release con buoni voti, bisogna anche cercare serie che hanno molti buoni voti: più voti ci sono più è facile che in media i voti siano rappresentativi della qualità effettiva.

Timing


Una schermata di Aegisub

Qui vedete una schermata di Aegisub: a sinistra il video con i sottotitoli, a desta il box di modifica e lo spettro audio per aiutare a sincronizzare le battute. Sotto la lista delle battute

Il timing  è il processo di sequenziare temporalmente le battute in modo che coincidano col parlato. Ultimamente non si fa quasi più timing da zero, i gruppi italiani prendono gli script inglesi che sono già timmati e traducono le battute. A loro volta gli inglesi prendono i tempi dalle closed caption, che grossomodo sono segnali inviati insieme al video in TV per i sottotitoli per non udenti. Poi al massimo si fa del lavoro di limatura.
Onestamente non ho idea di come si facesse quando non esistevano i CC e bisognava timmarsi tutto a mano. So vagamente che ci sono varie tecniche e alcuni programmi aiutano con strumenti in grado di individuare i picchi audio del parlato.

Aegisub: tradurre col video davanti

Credo che alcuni traduttori lavorino col solo script, io non so come fanno.
E’ vero che della traccia originale in Giapponese non ci capisci nulla, ma tutte le informazioni collaterali che puoi intuire dove le metti? Chi sta parlando, a chi sta parlando, qual’è il tono di voce, quali sono le circostanze in cui si svolge la scena…
Per cui ci si sbatte un pochino ad installare Aegisub e si impara a ravanare nel file .ass per caricare il file video e audio nell’editor.
Aegisub è un editor visuale di sottotitoli, ti permette di editare le battute e vedere subito a video il risultato. Inoltre ha un correttore ortografico che toglie il grosso dei refusi e strumenti per il timing. Quasi tutto il lavoro del traduttore si fa con programmi come questo.

Dizionari

Il dizionario è essenziale per il lavoro di traduzione, detta questa banalità alcuni dizionari utilissimi:

  • WordReference : http://www.wordreference.com/enit/
    Un must per la traduzione eng-ita. Anche se conosci la traduzione di una parola, spulciandolo ti suggerisce significati alternativi (che ogni tanto sono più precisi di come invece avresti tradotto tu) e ti da  spunti, idee e sinonimi per rendere meglio le frasi in italiano
  • Sinonimi e contrari
    Online ce ne sono a bizzeffe, aiuta quando la frase non suona, il pezzo è legnoso e ripetitivo, hai quella parola sulla punta della lingua ma proprio non ti viene
  • Italiano
    Idem come sopra, per evitare castronerie

Fasi e tempi di lavorazione

Una volta pronto il materiale si passa alla traduzione, in genere io traduco insieme pezzi coerenti (una scena, un dialogo, …), riascolto, correggo e proseguo.
Finito un episodio lascio macerare tutto per almeno una nottata e poi lo riguardo da capo apportando una serie di aggiustamenti.

Non ho mai calcolato bene quanto tempo ci voglia, certamente dipende dalla difficoltà linguistica dell’opera e dall’esperienza del traduttore. Per cui le mie statistiche non dovrebbero essere molto significative.
Credo che per un episodio da 20/25 minuti mi ci vogliano circa 4/5 ore di lavoro, suppongo che gente più esperta di me ci metta molto meno.

Checking

Una volta prodotto lo script in italiano in genere si fa una fase di check. In questa fase altri membri del gruppo si guardano la beta dell’episodio e annotano tutto quello che non va. In genere le segnalazioni sono di tre tipi:

  1. Refusi sfuggiti al correttore ortografico e al ricontrollo
  2. Suggerimenti su forme alternative di frasi comunque corrette
  3. Dispute grammaticali e lessicali su frasi ritenute errate

Di solito qui viene fuori la vera passione del fansubber, i bravi fansubber sono capaci di discutere (e anche litigare) su forme verbali, significati lessicali, questioni di lunghezza e amenità simili fino a riempire i forum di chiacchiere. I riferimenti alla Crusca di solito si sprecano. :)

Cosa ci si guadagna a fare fansub?

La risposta è semplice, niente. Suppongo si faccia come per tante altre cose: passione, ego, utopia, voglia di mettersi alla prova, invidia, imitazione.

Personalmente sono partito per curiosità verso qualcosa che non avevo mai fatto, che  mi andava di provare e che sentivo di poter fare.

Devo dire che quasi subito è subentrato il sottile piacere della traduzione: smontare le frasi inglesi, rimontarle in Italiano, imparare espressioni nuove, sondare i recessi della memoria per trovare parole, espressioni, sinonimi, significati e sfumature. Tradurre è un po’ impadronirsi del lavoro altrui e conquistarlo, cercando di mantenere il senso originale mettendo contemporaneamente qualcosa di tuo nel risultato.
La traduzione allarga notevolmente la padronanza del vocabolario della lingua tradotta, si acquisiscono termini ed espressioni nuove e si rinforza la conoscenza del vocabolario che già si possiede. Inutile dire che migliora di molto anche l’uso della propria lingua.

Tradurre (ma anche guardare) opere in lingua originale sviluppa anche un certo senso critico sulla procedura di adattamento, una volta abituato inizi ad ascoltare i prodotti doppiati con orecchio diverso e farti domande sulle voci doppianti, sulle procedure di traduzione e sulle scelte di adattamento.
Inizi anche a sentire a pelle quando qualcosa è tradotto/adattato/interpretato male e ad essere critico verso questi aspetti.

Dal punto di vista tecnico si impara abbastanza sui formati di sottotitoli, sulle tecniche di sincronizzazione e sovraimpressione. Per quanto queste non siano difficilmente spendibili potrebbe un giorno farmi comodo saper mettere dei sottotitoli a un filmato.

Un commento a “Fansub: un traduttore niubbo ve lo spiega”

  1. Gilthas ha detto:
    19 marzo 2011 alle 15:55

    È casuale che i file si chiamino .ass? ;-PPP
    Io mi ero sempre chiesto come diavolo fossero sincronizzati i sottotitoli, adesso ho una risposta (prima mi immaginavo il povero traduttore che annotava a mano il timing nel .srt).
    Anche a me ogni tanto viene lo sghiribizzo di propormi a qualche sito di fansubber come schiavo, ma poi mi passa, per fortuna ;-P

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